lunedì 25 aprile 2011

Buon anno... babilonese!

La festa del Navigium Isidis si festeggiava il primo giorno di primavera, ovvero in corrispondenza della prima luna nuova dell’inverno dopo l’equinozio invernale. Il nuovo anno cominciava con la rinascita della Terra, cioè con la primavera.

La nave di Iside, il Navigium Isidis, era un rito in maschera molto festoso dedicato alla vicenda della dea Iside. La festa consisteva in un corteo in maschera in cui un'imbarcazione di legno veniva ornata di omaggi floreali. Con la tradizione cattolica il Navigium Isidis è stato diviso in Pasqua (resurrezione dello smembrato dopo l'equinozio di primavera), e Carnevale  (carrus navalis, la processione delle maschere).

Per tornare ad Iside, l’antico mito egizio narra di Iside, sorella madre e sposa di Osiride. Osiride viene ucciso dal fratello Seth (Tifone) e il suo corpo viene smembrato. Iside va in cerca delle parti del corpo di Osiride e le ritrova tutte, le ricompone, vi soffia la vita e Osiride risorge. Il mito sarebbe un’allegoria astrologica dove Osiride è il Sole che muore\tramonta in mare, colorandolo di rosso\sangue; Iside è la Luna, che di notte segue il tragitto del marito per ritrovarlo e riportarlo in vita. Il mattino, infatti, il Sole risorge.

La celebrazione della vicenda di Iside venne diffusa nella religione romana in tutto l'impero verso il 150 d.C. Nel quarto secolo, la festa del Navigium Isidis venne spostata indietro di 40 giorni (quaresima) perché non si sovrapponesse alla Pasqua, che ne aveva preso il posto; e fu edulcorata in carnevale. La Pasqua è ciò che resta di una parte della festa isiaca (la resurrezione dell’iniziato), il carnevale è ciò che resta dell’altra parte della festa (la processione delle maschere fino al mare).

Nella festa di capodanno, i babilonesi sacrificavano un agnello, come noi a Pasqua. Le stazioni della passione di Cristo (percosso, coronato, crocefisso, sepolto) e la successiva resurrezione (celebrata come Pasqua, la festa che ha preso il posto del Navigium Isidis) ricalcano il percorso iniziatico del culto isiaco. La Pasqua è il Navigium Isidis hanno una data variabile, legata alla prima luna piena successiva all’equinozio di primavera. La Chiesa, nonostante tutti i rimaneggiamenti, non è riuscita a eliminare questo indizio che ci porta al mito di Iside.

(Tratto e rimaneggiato da http://www.danieleluttazzi.it/node/941)

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