lunedì 20 settembre 2010

Come connettere Ozpetek al Mulino Bianco

"Non si può scendere così profondamente in se stessi, non si può attingere dal fondo originario dove tutte le forze riposano ancora intrecciate, tutti gli opposti non ancora dissociati, senza avvertire in sè anche la felicità o il tormento nella loro misteriosa connessione". Lou Andreas Salomé

Domenica 19 settembre 2010. Sarà una data da ricordare, da commemorare e celebrare. Come dice mio padre abbiamo fatto un'altra tappa e ora siamo doppiamente felici. Il padre di S. dice che ci siamo regalati una giornata bellissima. Credo che uno degli elementi che costituiscono l'estetica dell'avvenimento che abbiamo congiuntamente vissuto ieri io e S. insieme ai nostri genitori, sia la normalità, quella normalità da Mulino Bianco che si tinge però di uno straordinario gusto esotico. Uguali al resto del mondo ma unici e diversi.

Anello al dito e incontro congiunto dei suoceri sono elementi poco consueti nella vita di una coppia lesbica... anni e anni di emancipazione dal modello eterosessista e preziose pillole di femminismo buttate al fiume nel momento in cui i nostri genitori si stringono la mano, si sorridono e si pacciono. I padri, riconosciutisi subito complici, si spalleggiano e si confidano i segreti dell'orticoltura. Le madri fanno eco con lo scambio di segreti culinari e ricette di ogni tipo. Bellissimo e benissimo ricoreranno spesso nei nostri resoconti della giornata. Fioccano i superlativi e le risate di gusto. Pensavamo di girare una scena alla Ozpetek invece oramai non c'è più posto per i tormentoni e le macchiette tipiche del mondo gay e l'ironia imperante ha piuttosto il gusto di casa Vianello... E intanto la nostra amica C. cominicia a preparare la veletta.

(Foto di Chris Haughton)

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