mercoledì 8 giugno 2011

Lavaggio del cervello ed altre faccende casalinghe

"Lo strumento principale del sistema di "lavaggio del cervello in regime di libertà", che raggiunge la forma più alta nel paese più libero, consiste nell'incoraggiare il dibattito sui problemi politici, costringendolo però entro presupposti che incorporano le dottrine fondamentali della linea ideologica ufficiale". Noam Chomsky


Sono psicologa da abbastanza anni per conoscere i luoghi comuni e le false aspettative che ruotano intorno a questa professione: dal terrore della lettura del pensiero, alla paura di essere psiconanalizzati, passando per "che significa questo sogno?" o per il più laconico "siamo tutti matti e avremmo tutti bisogno di te!".

Una volta ero particolarmente stanca per affrontare questi pregiudizi per cui davanti a una nuova comitiva di amici mi inventai un'altra professione: la degustatrice di cibi per il Gambero Rosso! Una mia collega in una situazione analoga ripiegò per una più modesta professione di parrucchiera per trovare poi a studio uno dei conoscenti di quella serata...

Una di queste sere, tornata dal lavoro a studio, trovo la mia compagna con la vicina settantenne che mi dice "Mbè per oggi hai finito di fare il lavaggio del cervello?".

Il controllo della mente e il lavaggio del cervello sono alcuni dei metodi riferiti alla persuasione forzata, ai sistemi di coercizione psicologica e ai meccanismi di influenza sui processi mentali. Sono meccanismi di manipolazione che si annidano nella politica, nella pubblicità, nella comunicazione di massa e che vengono impiegati negli ambienti militari e dalla giustizia penale.

Negli anni 1920, sviluppando idee dello psicanalista socialista Paul Federn, diversi psicologi e sociologi cominciano a studiare le ragioni dell’adesione al nazionalsocialismo e al fascismo. In termini diversi, da una parte Wilhelm Reich, dall’altra Erich Fromm e altri autori della Scuola di Francoforte sviluppano il concetto di "personalità totalitaria", ritenendo che la propaganda "fascista" abbia successo in quanto capace di far emergere caratteristiche psicologiche che derivano sia dalla repressione sessuale, sia da un’educazione autoritaria ricevuta nei primi anni dell’infanzia.

Evvai, altra generazione altro clichè!

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